Aloisius Orentius Sola Garriga et xxi Socii, necnon Antonius Matheus Salamero
La Causa comprende 23 Martiri:21 FSC + 1 Capp. + 1 laico
A Griñón, località a pochi chilometri da Madrid, i Fratelli hanno sempre avuto la loro casa di formazione comprendente un Aspirantato, un Noviziato e uno Scolasticato. A questi gruppi si affiancava infine un padiglione riservato ai Fratelli anziani o infermi.
Quando il 28 luglio 1936 la casa fu assaltata da un numeroso gruppo del F.A.I. (Federacion Anarquista Iberica) e del C.G.T. (Confederacion General de Trabajadores), rimanevano soltanto una decina di religiosi, essendo gli altri riusciti a dirigersi verso Madrid prima dell’arrivo di quei manigoldi.
Costoro ordinarono ai presenti di raggrupparsi dinanzi alla facciata della cappella, e mentre lo facevano, un gruppo di milizianì entrò in cappella e iniziò a distruggere immagini, mobili e oggetti sacri. Un impiegato della casa, José Gorastazu, uomo molto pio e generoso, li rimproverò per quello che facevano. Risposero con i proiettili, uccidendo sui due piedi il coraggioso impiegato.
Fr. Angel Gregorio, che era infermiere, quando perquisirono l’infermeria lo scambiarono per un impiegato dell’ospedale che curava i malati. Ma quando questi si rese conto che stavano per uccidere i suoi Confratelli, disse loro: “Anch’io sono un religioso”. Gli comandarono di mettersi nel gruppo dinanzi alla cappella. Senza altre spiegazioni, il capo del gruppo comandò a un plotone di sparare. I Fratelli caddero in mucchio trapassati dalle pallottole.
Compiuta la strage, risalirono sui camion coi quali erano giunti. I cadaveri rimasero nel luogo dove erano stati uccisi. La gente di Griñón, nel sapere quanto era successo, rimase costernata. Un gruppo di persone del paese, insieme al giudice che procedette al riconoscimento, scavarono una fossa e li seppellirono nella stessa proprietà, con la testa rivolta verso la cappella.
Ecco i loro nomi:
- Orencio Luis (Antonio Solá Garriga) di anni 38
- Hno. Adelberto Juán (Vicente Angulo García) di anni 32
- Hno. Alejo Andrés (Patricio Beobide Cendoya) di anni 47
- Hno. Angel Gregorio (Germán Arribas Arribas) di anni 41
- Hno. Aquilino Javier (Celestino Ruiz Alegre) di anni 34
- Hno. Arturo Joaquín (Joaquín Oliveras Pujalras) di anni 61
- Hno. Benjamin León (Graciliano Ortega Narganes) di anni 31
- Hno. Crisóstomo Albino (Lázaro Ruiz Peral) di anni 27
- Hno. Daciano (Juan Antonio De Bengor y Larriñaga) di anni 54
- Hno. Floriano Félix (Emiliano Santamaría Angulo) di anni 37
- Hno. Ismael Ricardo (Martín Arbé Barrón) di anni 30
- Hno. Javier Eliseo (Evencio Castellano López) di anni 24
- Hno. José Alfonso (Maximino Serrano Sáiz) di anni 49
- Hno. Juán Pablo (Gregorio Álvarez Fernández) di anni 32
- Hno. Mariano Pablo (Teodoro Pérez Gómez) di anni 23
- Hno. Mario Félix (Manoel José de Sousa) di anni 75
- Hno. Pablo de la Cruz (Saturnino Sanz Sanz) di anni 57
- Hno. Sinfronio (Manuel Miguel Sánchez) di anni 60
- Hno. Sixto Andrés (Andrés Merino Báscones) di anni 61
- Rev. Antonio Mateo Salamero (cappellano) di anni 72
- Sig. José Gorostazu Labayen (laico) di anni 29
Iter della Causa
Questa Causa comprendeva in origine 88 Servi di Dio. Nel 1990 furono separati 65 appartenenti all’Ordine Agostiniano e così ne rimasero 23.
La fase diocesana si svolse a Madrid tra il 1950 e il 1954. Furono ascoltati 81 testimoni.
Ci fu anche un Processo Rogatoriale a Málaga.
Il 27 novembre 1991 ottennero il Decreto sulla validità del Processo Diocesano.
19 dicembre 2011: Decreto sul Martirio, che però rimandava due di essi ad un successivo Decreto in quanto venivano richiesti ulteriori approfondimenti.
27/10/2013: Beatificazione (insieme ad altri 506 Martiri)
Memoria liturgica: 6 novembre